Comunità missionaria Villaregia Quartu

Comunità missionaria Villaregia Quartu Sant'Elena 

(...) Le parole di Gesù, (...)ci sfidano. Mentre noi tentiamo di restare nell’ordinario dei ragionamenti utilitari, Lui ci chiede di aprirci allo straordinario, allo straordinario di un amore gratuito; mentre noi tentiamo sempre di pareggiare i conti, Cristo ci stimola a vivere lo sbilanciamento dell’amore. Gesù non è un bravo ragioniere: no! Sempre conduce allo sbilanciamento dell’amore. Non meravigliamoci di questo. Se Dio non si fosse sbilanciato, noi non saremmo mai stati salvati: è stato lo sbilanciamento della croce che ci ha salvati! Gesù non sarebbe venuto a cercarci mentre eravamo perduti e lontani, non ci avrebbe amato fino alla fine, non avrebbe abbracciato la croce per noi, che non meritavamo tutto questo e non potevamo dargli nulla in cambio. Come scrive l’Apostolo Paolo, «a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi» (Rm 5,7-8). Ecco, Dio ci ama mentre siamo peccatori, non perché siamo buoni o in grado di restituirgli qualcosa. Fratelli e sorelle, l’amore di Dio è un amore sempre in eccesso, sempre oltre i calcoli, sempre sproporzionato. E oggi chiede anche a noi di vivere in questo modo, perché solo così lo testimonieremo davvero. (...)
Papa Francesco, 19 Febbraio 2023

"Carissimi fratelli, amici e conoscenti.
Sono Lucia Melis, missionaria della Comunità Missionaria di Villaregia, nativa di Tuili (SU). Desidero farvi partecipi della mia gioia per il grande regalo che ricevo dal Signore di poter ripartire in missione.
Per coloro che non mi conoscono ho 68 anni ed ho iniziato il mio cammino di consacrazione nel 1981. A causa di alcuni problemi di salute sono rimasta per diversi anni nella casa madre a Villaregia (RO) e poi finalmente nel 2001 ho ricevuto il dono di poter partire per Texcoco, periferia di Città del Messico, una missione da tempo presente nel mio cuore.
In questa missione ho vissuto tredici anni sperimentando una fraternità intessuta con relazioni di accoglienza, di famiglia e numerose amicizie. Ho avuto l’opportunità di incontrarmi con un popolo che ha sofferto per la dominazione dei colonizzatori, privato della sua cultura, delle sue credenze e tradizioni. Eppure in questa sofferenza ha ricevuto il dono della fede, ed un dono specialissimo perché Maria, madre di Dio, con la Vergine di Guadalupe ha lasciato la sua immagine impressa nel mantello di Juan Diego, un povero indios. Guadalupe è più di un santuario mariano, è la casa di Maria, dove è amata e venerata da tutto il popolo messicano e non solo. La fede con cui il popolo onora Maria ha rafforzato il mio amore per Lei e in quel luogo mi sono sentita a casa e spesso vi sono andata per pregare e affidare le necessità di tanti..."